Nova, dall’Istinto al vino Razionale di Ornina

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La dott.ssa G. ha bisogno di un momento di riflessione dopo le molte ore passate in sala operatoria per salvare la vita ad un uomo, gravemente ferito in una colluttazione. C’è bisogno di un po’ di pace per il corpo e per la mente e quindi entra in Enoteca Letteraria.

Sophià CONSIGLIA

Il maitre bibliotecaire Sophià percepisce lo stato d’animo del Signor D. e consiglia:

Nova di Fabio Bacà Adelphi editore 2021. Romanzo che ha concorso tra i cinque finalisti al premio Strega 2022 ed è giunto finalista al Premio Campiello 60 dello stesso anno. È la seconda opera di uno scrittore “quasi esordiente” che ha già offerto un grande contributo in termini di linguaggio e di originalità al panorama della letteratura contemporanea. Se è vero che tutto parte dalla mente, questo romanzo ci accompagna in accorate descrizioni di alcuni comportamenti umani molto comuni e spesso ascritti unicamente alla sfera emotiva, incontrollati ed a volte latenti, che stagnano, invece, nella mente inascoltati, repressi e simulati. Esiste un coraggio che si alimenta nella volontà di comprendere, di correggere e di mutare, per evolvere ed emanciparsi, uno sforzo che consiste nell’interrogare se stessi per acciuffare parti del proprio essere, metterle insieme e formare il ritratto reale e veritiero di ciò che siamo, oltre alle apparenze. L’istinto è la chiave che ci consegna ad un viaggio introspettico che l’autore compie per noi e verso di noi, immolato per questa causa contro il dubbio, la violenza, la paura, ed ancora una volta abbiamo la conferma che la conoscenza è la sola destinazione e che bisogna impegnarsi molto per raggiungerla.

Uomo di cultura più che di scienza, Bacà ha uno stile ruvido, ma mai grezzo, articolato nel suo essere diretto, perché il suo stile ne racchiude molti e diversi, come fanno i virtuosi, i pionieri, come sono gli autori di talento, intelligenti per natura e sensibili per scelta.

Questa lettura è partecipazione, leggere Nova per affermare a pieno titolo di aver assistito all’inizio di un cambiamento di cui non sappiamo ancora definirne i tratti, e che forse scopriremo… insieme.

 “Prendo questo allora”

“Abbiniamo un vino?”

“Sì, grazie”

“Le mando il nostro sommelier letterarie DocG”

DocG CONSIGLIA

ORNINA I.G.T. Toscana Rosso, annata 2015, dell’Azienda Agricola Ornina.

Restiamo, infatti, in Toscana (Davide Ricci, il protagonista, è originario di Lucca, ndr) ma ci spostiamo all’interno nella zona appenninica, al confine con l’Umbria, precisamente nella Valle di Casentino, dove nel 2008 nasce il progetto del cuore di Marco e Greta che porta alla produzione di un vino oltre le denominazioni, un vino razionale, quindi evoluto e contemporaneo (è anche biologico e biodinamico).

Ornina è prodotto con le uve della gloriosa vigna vecchia. Fermenta spontaneamente in acciaio, e la macerazione delle uve richiede circa 15 giorni, successivamente matura per 12 mesi in tonneaux di rovere francese per poi concedersi altri 12 mesi di affinamento in bottiglia.

Vino dalla struttura sapiente garantita in virtù dell’equilibrio sinuoso tra le uve Sangiovese e Canaiolo, che ne conferisce una verticalità alla quale è dolce aggrapparsi per poi lasciarsi cadere. Un abbinamento già conosciuto, ma che in questo vino ha un sapore inedito. C’è ricerca e quindi scoperta, c’è visione e quindi futuro, c’è amore e quindi rispetto. Ogni annata è una piacevole scoperta, nonostante noi abbiamo scelto la 2015 che è caratterizzata da note di frutta e speziatura e un corpo strutturato che ne fanno il vino ideale per i pranzi in compagnia dei proprio familiari e delle persone amate, perché a nostro avviso è un vino che va interrogato, raccontato e condiviso sinceramente. Anche qui c’è partecipazione e per tale motivo continueremo a ricercare tra i prodotti dell’azienda Agricola Ornina, altre e numerose pagine della storia enologica toscana, quindi italiana, contemporanea. Per far parte del cambiamento e non solo per assistervi.

Ornina
I.G.T. Toscana Rosso
2015

Azienda Agricola
Ornina