Ἄνθρωπόν τις ἀποκτείνας ὑπὸ τῶν ἐκείνου συγγενῶν ἐδιώκετο. γενόμενος δὲ κατὰ τὸν Νεῖλον ποταμὸν λύκου αὐτῷ ἀπαντήσαντος φοβηθεὶς ἀνέβη ἐπί τι δένδρον τῷ ποταμῷ παρακείμενον κἀκεῖ ἐκρύπτετο. θεασάμενος δὲ ἐνταῦθα ἔχιν κατ' αὐτοῦ αἰωρούμενον ἑαυτὸν εἰς τὸν ποταμὸν καθῆκεν. ἐν δὲ τούτῳ ὑποδεξάμενος αὐτὸν κροκόδειλος κατεθοινήσατο.
ὁ λόγος δηλοῖ, ὅτι τοῖς ἐναγέσι τῶν ἀνθρώπων οὔτε γῆς οὔτε ἀέρος οὔτε ὕδατος στοιχεῖον ἀσφαλές ἐστιν.
Un tale avendo ucciso un uomo era inseguito dai parenti di quello. E giunto presso il fiume Nilo, spaventato perché gli si era fatto incontro un lupo salì su un albero che si trovava vicino al fiume e lì stava nascosto. Ma avendo visto lì un serpente che stava sospeso sotto di lui si gettò nel fiume. Ma in questo un coccodrillo avendolo raggiunto lo divorò.
Sentenza della favola
Il racconto dimostra che per i sacrileghi tra gli uomini né l'elemento della terra né dell'aria né dell'acqua è sicuro.
fonte: poesialatina.it
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