Caro TheBookPost!,
è in atto un complotto contro @Fedez e sua moglie @ChiaraFerragni.
È un assalto perpetrato quotidianamente. I followers della coppia sono pronti a osannarli, retwittarli, ripostarli, pioggia di likes nelle dirette, complimenti e attribuzioni. Mentre gli haters li tempestano di insulti, giudizi negativi, lanciano i forconi della gogna mediatica: “come siamo messi male”, “ritiratevi” o i sempreverdi, “cosa siamo diventati?” e “dove andremo a finire?”.
Non puoi iniziare o completare una frase senza @Fedez e @ChiaraFerragni. Al lavoro, nello sport, tra amici, al mare e in montagna, nei prodotti, sulle vesti e sulla pelle. Nel bene e nel male (…purché se ne parli – Oscar Wilde). Sono totali e totalizzanti, globali. Sono il segno della nostra esistenza. La nostra mascotte da mostrare in caso di invasione aliena.
Bisogna schierarsi, sciarpa e cappello e decidere se fischiare o applaudire. Il settore di mezzo non esiste, perché nel mezzo non c’è visibilità.
Nihil sub sole novum [Frase biblica, contenuta nel libro dell’Ecclesiaste (1, 10)]. Ciò che è stato sarà e ciò che si è fatto si rifarà; non c’è niente di nuovo sotto il sole. (o forse si?). proviamo.
Un raggio di sole si scaglia sul Corriere della Sera, adagiato sul mio scrittoio, Gramellini è scintillante, glitterato. È una luce abbagliante, questo editoriale non va bene, non si legge, o è troppo recente?[…Shakespeare deve parlare come Fedez… (21 Febbraio 2023)]. Lo scosto più in là ma subito, da sotto, sbuca ancora lui, sempre splendente “GRAMELLINI”, e la luce lo segue anche quando sollevo il giornale per leggere il titolo: “Raga, è Fedez” (26 Gennaio 2023). Avevamo tre giorni. Messaggi subliminari, abominio. Il sole ha un debole per lui, non Gramellini, ma @Fedez. Quindi meglio la luce che la penombra.
“Se la Stampa non esistesse, bisognerebbe non inventarla; ma ormai c’è, e noi ne viviamo.” Diceva Honoré de Balzac nelle les illusions perdues, e sotto il sole non c’è nulla di nuovo per chi di stampa ci vive. E noi, amico mio, di cosa aspiriamo a vivere, per cosa o per chi? Dobbiamo decidere ed anche in fretta. Dobbiamo fare la nostra Marketta. Siamo con o siamo contro? Seguiamo il maestro, ascolta me, noi siamo con @Fedez.
Senza Singalì la commedia non fa ridere, non funziona. La gente non applaude o ancora peggio lancia ortaggi sul palco, imprecazioni e fischi. Non esiste la pubblicità negativa, esiste solo la pubblicità. Questo spettacolo per funzionare ha bisogno di un direttore, un abile burattinaio che intercetti gli umori del pubblico o meglio ancora che li condizioni. E di questi tempi, serve anche in fretta.
Tu mi dici che sei calmo, che non c’è bisogno di correre così, ma ti dico che @Fedez è l’unico personaggio in grado di veicolare un messaggio anche solo con un gesto, piacendo a tutto il mondo e disaccordando tutto il pianeta. E non lo dico soltanto io, lo dice anche il Corriere della Sera. Immagina, gli scriviamo in privato (DM) dicendogli: non “ti curar di lor ma guarda e passa”. Ti sembra troppo retorico? Facciamo parlare Dante come Fedez, va bene: “Non si può piacere a tutti e ognuno ha diritto di esprimere una sua opinione, ti sei beccato le querele per aver detto quello che pensavi, ma sei riuscito a resistere, a opporti. Ti andrebbe se ti scrivessi un pezzo che parla di invidia in endecasillabi?” (forse sugli endecasillabi capirà che siamo interessati e poco credibili, lo elimino). Lo chiamiamo “le Illusioni Trend”. Boom! primi su Spotify e Workshop in diretta su Instagram insieme alla Adelphigetti. Su invito e a pagamento solo per i giornalisti. Massì! facciamola girare al contrario questa volta.
Nihil sub sole novum. Anche provando non funzionerebbe e, se funzionasse, a cosa servirebbe?
Questa strada di mezzo dobbiamo percorrerla tutta, senza ansie, lasciando che le nostre illusioni si perdano ai suoi margini, come dev’essere. Nel mezzo non c’è visibilità, ma c’è molta lettura e chiaramente ci sei tu, TheBookPost!.
Restiamo qui, centrati. Abbracciati.
A presto
Con affetto
Il Galantuomo